I fumetti
e serie tv sono un binomio di grande successo per l’universo seriale americano. Tutto
è cominciato con Arrow, poi sono arrivati gli Agents of SHIELD e per la
prossima stagione si parla di Gotham, Constantine, The Flash ed anche Marvel’s
Agents Carter (che partirà il prossimo anno) senza dimenticare Heroes: Reborn.
Il mio non vuole essere un semplice elenco di tutte le serie televisive in
questione, anzi vorrei analizzare il fenomeno e spiegare come il loro successo
è più grande di quanto possiamo immaginare. Perché iniziare proprio con Arrow? Ha
fatto da apripista al nuovo franchise televisivo ma è anche la mia preferita.
Lo
devo ammettere da ragazzino non ho mai letto nessun albo dedicato ad Arrow, ho
sempre rivolto la mia attenzione verso Batman, Superman e Spider-man, quindi
non posso permettermi di fare differenze tra il super-eroe cartaceo e quello
televisivo. Ma da fonti a me vicine, posso affermare che in linea di massima l’arciere
dalla scintillante bellezza che abbiamo conosciuto in tv è piuttosto simile
allo spigoloso protagonista dei fumetti della DC. Come tutti ben sapete è stata
la CW rete teen americana per eccellenza, che da due anni questa parte,
trasmette l’irriverente serie tv. Dopo il successo di Smallville che dopo 10
anni ha chiuso i battenti, c’era il bisogno di riportare in auge il fenomeno
dei super eroi in tv dato che al cinema sono diventati un vero franchise
redditizio e dalla bellezza quasi fulminate.
Arrow
dunque è partito già con grandi aspettative dato che, il pubblico, sperava di
trovarsi di fronte ad una Smallville 2.0, ovvero un prodotto dedicato
prettamente ai teenagers e con tutte le attenuanti del caso. Invece non è così,
Arrow è qualcosa di diverso. La serie che è devoluta da Greg Berlanti, parte
dal presupposto di essere un teen-drama, invece è qualcosa che va ben oltre. Lo
si riscontra nella caratterizzazione dei personaggi, nelle ambientazioni e
nello sviluppo stesso della vicenda. Immancabili i clichè, questo è vero, ma il
tutto viene sviluppato con la consapevolezza di voler svecchiare un genere
televisivo e far respirare una boccata di aria fresca allo spettatore stesso.
In Arrow c’è retorica ma anche violenza, c’è amore ed odio, sesso e tradimenti,
intrighi politici ed aziendali; è un drama a tutti gli effetti ma è emozionante come pochi ed appassiona
episodio dopo episodio. Seppur era iniziato come una “revenge series”, con il
corso del tempo la serie ha acquistato spessore, è diventata intrigante, sexy
ed anti-convezionale, ma soprattutto ha cominciato ad introdurre nella vicenda
alcuni nemici iconici provenienti dai fumetti.
Arrow
è dunque un vero fenomeno, la prima serie televisiva supr-eroistica che ha
cambiato il mondo del dramma giovanile, senza perdere la sua verve ma rendendo
il tutto più adulto ed appetibile anche ad una fascia di pubblico esigente e
che vuole divertirsi. Il tutto è dovuto quindi ad una sceneggiatura pulita,
brillante ed un cast d’eccezione. Stephen Amell è l’unico che poteva dare un volto
umano al super eroe oscuro e controverso della DC, Katie Cassidy è perfetta
nella parte di Laurel, ma tutto il resto del cast non scherza come Willa Holland, Colton Haynes fino a Emily Bett
Richards. Arrow rimane una serie da vedere ed apprezzare le sue sfumature e
nonostante qualche trovata bizzarra, secondo il mio punto di vista, è quanto di
più bello una rete generalista può regalare al pubblico.
Carlo Lanna
ps Trovate l'articolo anche sulle pagine di OverNews Magazine
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