lunedì 4 gennaio 2016

L'Italia del 'Segreto' e di 'Checco Zalone'


Questo non vuole essere un post polemico ma, da grande estimatore dell'arte cinematografica e televisiva, sento il bisogno di spendere due parole su una questione che sta dividendo il web. La questione è il grande successo, tra l'altro immeritato, del nuovo film di Checco Zalone.

'Quo Vado?' è in tutte le sale - distribuito in 1300 copie - da qualche giorno ed è già un successo (almeno ai botteghini). Si parla di cifre da capogiro - quasi 22 milioni di euro - e sia i multisala che gli esercenti stessi, stanno brindando alla grande rinascita del cinema dopo un periodo di magra e scarsi successi commerciali. Ma obbiettievamente c'era bisogno di un'altra commediola da 4 soldi che, a tutti costi, vuole ammiccare sul difficile momento che stiamo vivendo? La risposta è più che scontata, e quindi perchè tutto questo successo? Non sto qui a scrivere un commento alla pellicola, dato che non spenderò mai i miei soldi (tra l'alto sudutati) per vedere un film del genere (neanche se in questo momento ricevessi un invito al cinema da Chris Evans) ,ma questo post vuole essere solo una dissertazione sulla situazione culturale che l'Italia sta vivendo da qualche anno a questa aparte. 

In un momento di grave crisi sociale ed istituzionale perchè, secondo alcuni, i film di Zalone sono necessari per la moderna cultura cinematografica? Qua Vado come tutte le precedenti commedie del comico pugliese (che non fa ridere neanche i polli), rappresentano il ritratto di un'Italia morta, malata fino alla radice, che non guarda  al di fuori dei suoi orizzonti e, soprattutto, che non si rimbocca le maniche per risanare i suoi problemi. In questi prodotti cinematografici si parla di crisi economica, disoccupazione giovanale, lavoro non pagato, perchè dunque film del genere (che fanno arricchire attorucoli da 4 soldi), dovrebbero essere una manna dal cielo per il cinema e la cultura italiana? Sono una presa in giro alla nostra intelligenza, perchè gli stessi registi/produttori, consci del fatto che il pubblico è in cerca solo un semplice svago, non fanno altro che concepire prodotti costruti per uno spettatorte ignorante e lobotomizzato. 

Il cinema italiano è ben altro, non è Zalone con la sua 'squadra fortissimi', ma il vero cinema del Bel Paese (quello di cuore e di pancia), è fatto da Nanni Moretti, Ospetek, Virzì, De Matteo, registi che ai più sono forse sconosciuti ma, questi nomi sopra citati, sono capaci di raccontare con stile ed intelligenza, l'Italia della crisi economica, la realtà della famiglia moderna e tanto altro ancora, senza mezzi termini, senza battute volgoratte, solo con tanta voglia di fare e far parlare di sè. Eppure questi registi non emergono ai botteghini e, nonostante rappresentano il cuore del NOSTRO cinema, rimangono relegati in un cantuccio, mentre film come Quoi Vado, il Professor Cenerentolo ed altre baggianate, si fanno strada nel cuore del pubblico. 

Dal mio punto di vista il cinema italiano è morto con i 22 milioni di euro incassati con il film di Zalone, e non mi venite a dire che la pellicola ha battute graffianti e che c'è una maturità dal parte del non-comico, perchè non è assolutamente vero.E' una chiara mossa commerciale rivolta al popolino, ad un pubblico ignorate, becero e che non capisce assolutamente nulla di arte e cultura cinematografica.

Questo dissenso si trasporta anche in tv dove, le fiction di Rai Uno e Canale 5, vincono la guerra di ascolti portando nelle case degli italani delle produzioni scialbe, mal recitate, povere di emozioni e sentimenti. Anche la tv non guarda oltre quando basta vedere che in Francia, ad esempio,  c'è il fenbomeno di Les Revenants, in Inghilterra c'è un crogiolo infinito di produzioni di alto livello, ed in America c'è Game of Thrones, Homeland, Penny Dreadful, Empire ed altro ancora. Noi italiani guardiamo sempre con uno sguarado sognante la cultura anglosassone, ma perchè abbiamo paura di rischiare? 

E quindi non ci lamentiamo quando noi giovani vogliamo emigrare e lasciare questo paese ignobile, perchè si capisce dai gusti in fatto di cinema e tv che l'italia è morta. Quindi si, ci meritiamo Quo Vado, Il segreto (che racimola 4 milioni di telespettatori), L'isola dei Famosi, il Grande Fratello ed Uomini e Donne. L'intelligenza è morta perchè siamo noi i primi che ci adagiamo sugli allori e non lottiamo per i nostri ideali. Siamo senza spina dorsale.  I trent'enni sgamettano per trovare un loro corso, mentre i diciottenni di oggi sono già dei falliti se hanno questa realtà di fronte a loro. Quindi la vera cultura dov'è andata a finire? è morta insieme all'informazione ed al vero giornalismo. 



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