lunedì 1 settembre 2014

Outlander, ecco perchè vorrei vivere a Caslte Leoch


L'essenza di questo blog è che finalmente posso dire ciò che penso, senza freni inibitori, su tutte le mie serie tv preferite. Lo vorrei urlare ai 4 venti, scendere in strada e dire alla gente che si stanno perdendo lo show televisivo più bello trasmesso in quest'ultimo mese; ma dato che sarò preso per un pazzo, mi nascondo dietro una tastiera e lo scrivo tra le pagine di un anonimo blog sperso nel cyberspazio. Outlander è una serie fighissima, un guilty pleasure dal sapore elitario che riesce ad emozionare episodio dopo episodio.


Se non conoscete Outlander è meglio che rimediate subito, perchè a mio avviso, vi state perdendo la prima serie tv più fedele ad un romanzo da cui è tratta,  senza dimenticare che è scritta in maniera sublime tanto da riuscire a nascondere saggiamente le sue (poche) pecche stilistiche e narrative. Dunque trasmessa in Americana dallo scorso 9 Agosto anche se il pilot è stato divulgato in rete una settimana prima, Outlander è la nuova hit series del canale Starz, che dopo Spartacus, fatica a trovare il suo degno erede; se Da Vinci's Demons arranca nel trovare la sua dimensione e Black Sails non si è ancora capito che strada vuole intraprendere, Outlander invece fin dal suo incipit ha degli obbiettivi prefissati che centrano subito il cuore dello spettatore. 

E' una serie in costume, un drama storico per l'esattezza, che mixa audacemente sia la tematica romance che il drama fantascientifico. Si, avete letto bene, ma badate non si tratta di spade laser o mostri che provengono da mondi sconosciuti, alla base del racconto c'è un viaggio nel tempo che, nel bene o nel male, sconvolge l'esistenza della giovane malcapitata. Devoluto da Roland D. Moore, il fautore del successo di Battlestar Galactica e dell'incompreso Caprica, Outlander  si ispira alla notissima saga letteraria di Diana Gabaldon; la scrittrice  a distanza di anni dalla pubblicazione primo romanzo (su cui è basato la prima stagione dello show), continua a narrare il racconto di un sentimento epico che trascende il tempo, arricchendo libro dopo libro, la narrazione con trovate ad effetto e dal grande impatto emozionale. 

La serie della Starz è stata già rinnovata per una seconda stagione, e la prima composta da 16 episodi, verrà divisa in due parti: i primi 8 episodi verranno trasmessi fino ad ottobre più o meno, i restanti invece il prossimo anno. Tralasciando abili strategie pubblicitarie, Outlander è una serie che funziona in ogni dettaglio; molto fedele al romanzo, seppur con qualche abile divagazione, lo show è brillante, intelligente, caparbio e dal fascino seducente. Convincono le ambientazioni, le musiche e le interpretazioni dei singoli personaggi. La narrazione per quanto sia bizzarra è plausibile con lo sviluppo degli eventi, riuscendo passo dopo passo, a coinvolgere lo spettatore. 

La vicenda racconta la vita di Claire Randall, infermiera durante la seconda guerra mondiale, che intraprende una seconda luna di miele con il marito Frank tra le Highlands scozzesi. In un luogo intriso di storia, miti e leggende, Frank accompagnato da Claire, è alle ricerca delle sue origini che si sono perse nella marea del tempo. Un giorno Claire  durante un'escursione a Craig Na Dum, viene misteriosamente catapultata nel 1743. In un mondo a lei sconosciuto, Claire, si troverà a vivere presso Castle Leoch protetta dal clan dei McKenzie (ed in perenne guerra con gli inglesi). Scambiata per una spia, troverà nel sexy ed aitante Jamie Fraser un amico e forse anche un amante perfetto. 
Non voglio assolutamente raccontare i retroscena della vicenda, ma in appena 4 episodi, la serie è riuscita a mantenere alto l'interesse senza mai avere cadute di stile, tessendo un racconto emozionante, crudo e di una bellezza spiazzante. 
Amo quindi questo show principalmente per due motivi: 
il primo è che Outlander rispecchia molto da vicino il romanzo da cui è tratto, ogni episodio infatti ricorda, da vicino, un capitolo del libro. Ma adoro questa serie tv perchè, mi rendo conto,  che a Castle Leoch potrei vivere benissimo. Influenzato dalla grande cultura inglese e scozzese, mi troverei a mio agio in una terra inesplorata, avventurosa ed insidiosa, per poter apprezzare usi e costumi di un'epoca che fu, i sapori, gli odori ed i sentimenti.Certo all'inizio  potrei avvertire un certo disagio e sentirei la mancanza dei miei affetti, ma se potessi riscrivere il futuro (che ancora oggi è molto dubbioso), questo viaggio nel tempo potrebbe essere un'occasione imperdibile. 

Carlo Lanna 

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