Incantesimi, brividi e deliri
onirici nel nuovo successo televisivo della primavera
Fin dal suo concept si era creato rumore attorno a Salem, serie televisiva americana dallo scorso mese di Maggio viene trasmessa sul canale satellitare WGN America. La stagione delle streghe quindi continua senza sosta, dopo quelle cool e fashion di Ryan Murphy e quelle in odore di saga familiare della Lifetime tv, è tempo di fare un viaggio alle radici della magia nera negli anni bui ed oscuri del diciottesimo secolo. Salem, questo è il nome della serie, risulta essere un discreto prodotto televisivo che nonostante qualche trovata bizzarra, riesce ad incutere timore ed allo stesso tempo sedurre fatalmente. Bollata già come serie trash dal popolo del web, Salem parte vittoriosa in partenza.
Non solo gli ascolti sono stati più che benevoli facendo
urlare al successo mediatico per la rete che lo trasmette, ma soprattutto,Salem, a conti fatti rappresenta tutto quello che mancava in American
Horror Story: Coven. Intrighi, sesso, brividi paurosi, linguaggio sboccato e
torbidi misteri, sono il piatto forte di Salem e (finalmente) gli appassionati dell’occulto
troveranno la serie tv che fa per loro. John
Aiden interpretato da un convincente Shane West in tv dopo la conclusione di
Nikita, tornato da una guerra lunga 7 anni, trova l’unico amore della sua vita,
Mary Sibley (Janet Montgomery), sposata con l’uomo più ricco e potente di
Salem. John però nota che il paesino è molto cambiato negli anni in cui è
mancato. Si rincorrono infatti storie di streghe, demoni e strane possessioni
dove Cotton Mather (Seth Gabel), si erge come unico paladino in grado di poter
fronteggiare questa minaccia. Lui è un essere viscido, subdolo, dal fascino
magnetico e usa a suo piacimento la parola di Dio. Tutto il paesino di Salem
vive quindi nel terrore e mentre la caccia alle streghe continua inesorabile,
nessuno osa immaginare che Mary è la causa di tutta questa follia. Complice un
incantesimo per nascondere una gravidanza indesiderata, ora la donna entrata in
contatto con una forza ancestrale, è strega più potente di Salem, che con i
suoi giochi di potere, riesce a dominare la mente delle persone più influenti
della città. Una promessa però fatta anni fa al buon John potrebbe cambiare le
carte in tavola.
In
quel di Salem, piccola città dove storicamente si rincorrono leggende oscure di fattucchiere e riti
magici, si inscena una vicenda in bilico tra un film horror anni ’90 ed un
drama in costume, tra inesattezze
storiche e forti scelte narrative. Eppure la serie che già da ora si è
ritagliata un piccolo spazio nel mondo dei social, vince per irriverenza,
scaltrezza e peculiarità. Salem infatti
ha la meglio su tutte le produzioni sopra citate (American Horror Story
Coven e Witches of East End), perché incute paura, rispetto e racconta la
maglia e la cattiveria delle streghe in maniera fresca, nuova ed
anti-convenziale. È una storia molto vicina alle leggende che si rincorrono e
ben lontana da tutti i clichè a cui siamo abituati.
Di
discreta fattura ma di grande impatto visivo, Salem con la libertà
narrativa e registica di una rete cable, ha potuto dare libero sfogo a tutta la
sua creatività senza dimenticare un linguaggio sboccato, scene truculente e
qualche scena di sesso piccante. A convincere non è solo la linea narrativa ma
il cast non è da meno. Se il buon Shane West risulta essere l’eroe romantico ed
anti-conformista, a colpire è Seth Gabel. L’attore visto in Fringe ed anche in
Arrow, incarna alla perfezione il timorato di Dio, bello, intelligente ma di
una crudeltà estrema. La stessa Janet Montgomery alias la strega Mary, a volte
viene appannata dalla bellezza e sfrontatezza dei due personaggi.
In
fondo Salem non vuole essere una cronistoria del genocidio delle streghe,
è una denuncia allo strapotere della
Chiesa dove i suoi “seguaci” in nome di
un Dio forte e misericordioso, distorcono le parole per realizzare i loro
biechi ed oscuri scopi.
Carlo Lanna
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